Milano-Sanremo 2022, tutta la gioia di Matej Mohorič: “Era il grande obiettivo della primavera”
Matej Mohorič ha rischiato tutto in discesa, ma alla fine si è tolto la soddisfazione di vincere la Milano – Sanremo 2022. Mentre tutti aspettavano Tadej Pogacar (UAE Team Emirates), è stato un altro lo sloveno a scrivere il suo nome nell’albo d’oro della Classicissima. Dopo essere scollinato con i primi sul Poggio, il portacolori della Bahrain Victorious ci ha regalato grossi brividi, forzano in discesa e presentandosi sull’Aurelia con un vantaggio sufficiente ad alzare le braccia al cielo in via Roma. Dopo le vittorie di tappa a Giro d’Italia, Tour de France e Vuelta a España, adesso arriva la prima Classica Monumento della sua carriera.
“È tutto l’inverno che abbiamo la gara in mente: era il grande obiettivo della primavera. – ha dichiarato il classe 1994 ai microfoni Rai subito dopo il traguardo – La squadra ha proposto di usare la Dropper della Mountain Bike per questa corsa: io all’inizio ho detto ‘ok, va bene: proviamo’. Non pensavo fosse così tanto diverso rispetto a non averla. Il giorno dopo l’ho provata in allenamento è stata una cosa incredibile. Non ci credevo nemmeno io ed ero contento.”
Il nativo di Kranj ha raccontato anche il difficile avvicinamento alla prima Classica Monumento della stagione dopo essere caduto alle Strade Bianche 2022: “Non vedevo l’ora di correre la Sanremo. La mia condizione era perfetta già alle Strade Bianche, ma sono rimasto coinvolto nella caduta di Alaphilippe dove mi sono ribaltato e ho battuto abbastanza forte il ginocchio. Per cui ero un po’ preoccupato e ho dovuto fare quattro giorni senza bici perché non potevo neanche pedalare perché il ginocchio era bloccato. Però non ho mai smesso di crederci. Ho detto ‘ok. Non è l’ideale, ma anche gli altri avranno dei problemi’. C’erano delle malattie che giravano alla Parigi – Nizza e alla Tirreno – Adriatico e ho detto faccio il mio massimo, con la terapia tutte le mattine e tutte le sere e faccio il mio meglio: se ce la faccio bene, altrimenti pazienza. Sono riuscito ad arrivare con i primi sul Poggio e in cima ho detto o oggi o mai ed è stato oggi.”
Ho rischiato tantissimo – ha aggiunto raccontando la sua discesa – l’ultima curva l’ho presa troppo forte e sono scivolato con tutte e due le ruote però mi sono salvato: con la Dropper è più facile tenere la bici e per fortuna non è successo nulla. Nell’ultima curva ho sbagliato a cambiare rapporto ed è caduta la catena, ma non ho mai perso la testa e ci ho creduto fino alla fine”.
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